Di nuovo in una piazza di paese, affacciato sul letto del fiume, alle pendici dei monti. Siamo a San Michele all’Adige, un piccolo abitato della piana Rotaliana, nella provincia di Trento, crocevia di rumori, suoni, parole. Fluiscono le acque del fiume, implacabili, come a sottolineare il destino di quel posto, passaggio, ingresso verso un luogo altro. E da questa porta entriamo in un mondo altro, il Carnevale Alpino.
Esiste un periodo dell’anno, nel quale il mondo si rovescia, i ruoli si scambiano. Una finestra temporale e spaziale in cui paure, speranze, credenze, pensieri propiziatori culminano in un rito di passaggio fra il vecchio e il nuovo, fra il brutto e il bello, un tempo scandito da danze e musica, dopo il quale si attende, fiduciosi, la primavera. E’ festa, è colore, è ballo, è frastuono, è straniamento.
Ci mescoliamo nel vociare delle persone che lungo le vie attendono il corteo formato dalle maschere e dai carri del carnevale moderno e dalle figure caratteristiche del Carnevale Alpino, i laché, i bruti e i bei, il bufòn. Le loro origini risalgono ad un passato arcaico disperso fra le pieghe delle montagne, le Alpi, dove ancora in alcune di esse ogni anno rivivono.
E sfilano baldanzosi i bei e i brüt di Schignano, in provincia di Como, i Lacché di Benedello, in provincia di Modena, i Laché di Romeno, in Trentino, i laché, il bufon, i marascons della Val di Fassa e il Carneval di Varignano, in Trentino.
Un intenso assaggio, un ottimo antipasto, scaramantico, del viaggio nell’immaginario alpino che ci attende nei prossimi giorni! Il Carnevale è appena iniziato!
Brüt di Schignano
Bei di Schignano
Bei di Schignano
Laché di Romeno
Lacché di Benedello
Marascons della Val di Fassa
Maggiori informazioni: Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
molto bello
Grazie Christian per il tuo commento! Mi fa davvero piacere! Buon Carnevale Alpino! Mirtis
wow! Perkeo! Sentito molte volte, non conoscevo la storia. Grazie