Di come ho incontrato William Sidis
Esistono libri che devono arrivare al momento adatto per essere compresi! Un po’ come gli incontri, quelli importanti. Quante volte ci è capitato di dire: “Non era il momento giusto!”
Anche i libri hanno la stessa sorte.
Così mi è successo con “La vita perfetta di William Sidis” raccontata dalla mano giornalistica di Morten Brask.
Dico la verità, non l’avrei mai letto se Michele non me ne avesse parlato. Non è il tipo di argomento che mi piace: la vita di un bambino prodigio.
Fatto sta che le parole di Michele hanno catturato la mia curiosità.
Lo ricevo, in regalo, fra le mie mani. “Tieni, questo è per te!”
Eccolo: La vita perfetta di William Sidis
Un libro, un formato inusuale. Non è un caso. Penso che a William sarebbe piaciuta la scelta. Sembra più un piccolo cofanetto. Come a custodire qualcosa di prezioso. E’ così. Dentro là si trova una formula: come fare della propria vita una vita perfetta.
William: il bambino, il giovane, l’uomo
Tre stagioni della vita, che rivivono nelle parole dell’autore. Si intrecciano, si colorano di un’umanità fatta di fragilità e compostezza.
Non è facile accettare la sua storia. Per niente. Mette alla prova, perché in ogni personaggio ho incontrato un po’ di me, quella parte che forse non piace molto, eppure è così.
Sono grata a Billy. A lui che sognava la libertà, a lui che cercava la verità, a modo suo, e oggi anche un po’ mio.